I contadini sono un'altra specie in estinzione. Civiltà Contadina ha lanciato una campagna popolare per una legge che riconosca l'agricoltura contadina e liberi il lavoro dei contadini dalla burocrazia. Oggi possono esistere solo gli impreditori agricoli che sopravvivono anche grazie ai finanziamenti della comunità europea e vengono costretti alle monocolture, senza conoscerne i pericoli...
Il 17 gennaio è partita ufficialmente una nuova campagna con raccolta di firme organizzata da cinque organizzazioni: la Rete Semi
Rurali (Consorzio della Quarantina e
Civiltà Contadina), la Rete Bioregionale Italiana, associazione Antica Terra Gentile, rete Corrispondenze e Informazioni
Rurali. Oltre ai promotori, finora sostengono
la Campagna il collettivo Critical Wine / Terra e Libertà di Genova, la rivista AAM Terranova, il sito www.ruralpini.it
Da quando la figura di chi lavora la terra è stata istituzionalizzata e resa, da anni di leggi, definitivamente e regolamente "imprenditore agricolo", le piccole e piccolissime fattorie rurali hanno gradualmente ceduto il passo: chi chiudendo, chi vendendo, chi evolvendosi in azienda più grande per sopravvivere. Altre cose sono cambiate e hanno preso forma e nomi nuovi. La terra fertile non esiste più, ora è chiamata, in burocratese, SAU (superficie agricola utile). Assieme al trattore e ai suoi attrezzi l'agricoltore non può fare a meno di avere al suo libro paga un commercialista, un esperto di finanziamenti statali, un geologo e altri professionisti vari che avallano le sue pratiche firmandole, perché la burocrazia è diventata parte della sua attività lavorativa quotidiana. Il suo mercato non è più la piazza di paese o di rione ma è la "filiera", corta o lunga che sia, ma di rado l'agricoltore vede il viso di chi mangerà i suoi prodotti.
Le sue sementi, di "altra" qualità ibrida, non sa nemmeno che genetica contengano e non le può possedere o riseminare ma le deve ricomprare ogni anno. E se usa antiparassitari e concimi chimici dovrà possedere una profonda conoscenza di studi farmaceutici per distrigarsi nella lettura delle schede tecniche e comprendere tutti gli effetti collaterali che hanno quei prodotti sulla sua salute. Pochi sanno ad esempio che molti di questi portano all'infertilità. Ogni fase del suo lavoro è regolata da articoli di legge che una commissione agricoltura che si riunisce a Bruxelles, fatta di persone che non sanno "cos'è un campo di grano", gli hanno scritto. Tutto ciò ha prodotto una nuova generazione di lavoratori della terra, profondamente diversa da quella del passato, che non può fare a meno di ampie superfici coltivate con una sola specie (monocoltura) e che cerca di vivere producendo molto ma a basso costo, anche perché i loro clienti, spesso grandi gruppi commerciali, di più non offrono e il prezzo lo fanno loro.
Tutto ciò ha chiuso le porte alla contadinanza di piccola scala, quella che ha a disposizione piccoli appezzamenti e ha solo "mercato di piccola scala" per i suoi prodotti. L'agricoltura contadina e i contadini hanno semplicemente cessato di esistere, sostituiti dagli impreditori agricoli che vivono anche grazie ai finanziamenti della comunità europea.
Civiltà Contadina vorrebbe far rinascere sia i contadini sia un modello nuovo di agricoltura contadina, non per nostalgia, ma nella certezza che si può fare di meglio sui campi di ciò che si fa ora.
di Gabriele Bindi
22 gennaio 2009
Una campagna per far rinascere i contadini
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