27 febbraio 2008

Antidepressivi per bambini: grossi affari


Dal 27 marzo gli antidepressivi a base di fluoxetina potranno essere somministrati anche ai bambini dagli 8 anni in su. Lo stabilisce un decreto dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 marzo. L'utilizzo del discusso psicofarmaco, che tra gli effetti collaterali ha anche l'induzione al suicidio, sarà limitato "alla definizione di un piano diagnostico-terapeutico da parte di specialisti in neuropsichiatria o psichiatria infantile", si legge in un comunicato dell'Aifa. Ma sulla Gazzetta, scrive Redattore sociale, si legge un'altra cosa. Il decreto autorizza anche il medico di famiglia a prescrivere il Prozac, "solo dopo 4-6 sedute di psicoterapia non andate a buon fine". L'Aifa ha già annunciato una rettifica, ma intanto il provvedimento rimane valido fino alla pubblicazione della correzione in Gazzetta.

Negli Usa il Prozac si vende ai minori dal 2003, ma dall'ottobre del 2004 le case produttrici sono obbligate a indicare sulla confezione degli antidepressivi il rischio di induzione al suicidio nel trattamento di bambini e adolescenti.
In Europa, nell'aprile 2005 la Commissione per il farmaco dell'Emea (Chmp) chiedeva che tra le informazioni degli psicofarmaci della classe del Prozac comparisse, tra gli effetti collaterali, il rischio dell'induzione al suicidio.

"E' davvero scandaloso, afferma il portavoce della Campagna nazionale di farmacovigilanza, Luca Poma, che si possa presumere di risolvere il disagio profondo di un minore medicalizzandolo con una pastiglia di Prozac". Secondo l'Istituto superiore di sanità (Iss) "il farmaco deve essere riservato ai casi più gravi, ha dichiarato Pietro Panei, del dipartimento di ricerca e valutazione dei farmaci dell'Iss, per controllare i sintomi, sebbene nel trattamento della depressione in prima linea rimanga la psicoterapia".

Secondo uno studio dell'Istituto Mario Negri, almeno 35mila tra bambini e adolescenti in Italia fanno uso di psicofarmaci.

29 marzo 2007
Fonte: rainews24.rai.it

07 febbraio 2008

Ipermermercati: dinosauri in estinzione


Mentre la Provincia di Bologna sta per varare un piano che prevede 24 nuovi ipermercati, negli Stati Uniti CNN/Money e Herald Tribune annunciano LA FINE DELL'ERA DEGLI IPERMERCATI. Nel 2007 è stato aperto 1 solo ipermercato periferico in tutti gli Stati Uniti e nel 2008 non ce ne sarà nessuno!

Mentre le città italiane rischiano di essere impoverite dall'apertura di una serie di "scatoloni" commerciali circondati da immensi parcheggi, questo modello vecchio di più di 50 anni ha terminato il suo ciclo economico e urbanistico. CNN/Money ha parlato di "Morte di un'icona americana" sostenendo che: "Il centro commerciale periferico sta facendo la fine del Drive-in e dello Stereo-otto. Cosa lo sostituirà?". L'Herald Tribune ha parlato di "Specie a rischio di estinzione".

La fine dell'era degli ipermercati periferici, degli shopping malls, dei supercenters, è dovuta alla presa di coscienza dell'enorme danno ambientale, sociale ed economico causato da tale strutture:
- gli enormi flussi di traffico generati;
- l'alto tasso d'inquinamento;
- lo spreco di territorio e di risorse necessarie per mantenere in vita enormi aree cementate;
- il parallelo impoverimento delle strutture commerciali diffuse nelle città con il conseguente aumento del tasso di delinquenza legato alla desertificazione delle strade.

Oggi è finalmente possibile affrancarsi dalla schiavitù di un modello basato esclusivamente sul petrolio e sull'automobile. Con il prezzo del greggio che ha raggiunto i 98$ al barile e si avvia a superare i 100$, questa alternativa diventa una priorità politica. Nonostante la propaganda che cerca di diffondere il modello dell'ipermercato come unica possibilità nell'epoca dell'economia globale, è facile riscontrare come, proprio nel mondo globale, gli abitanti delle città più grandi e attraenti - Parigi, New York, San Francisco, Londra, Roma, Madrid - vivono all'interno di quartieri urbani integrati, fanno la spesa quotidianamente in piccoli negozi al dettaglio, in mercati tradizionali o in mini-market che arricchiscono la vita e la sicurezza delle strade e delle piazze.

Inoltre l'esperienza americana e il fallimento dei "PETROL-SLUMS" - i sobborghi periferici che dipendono per la loro sopravvivenza dal petrolio - ci dimostra come siamo entrati in una nuova fase di sviluppo in cui molti grandi centri commerciali periferici vengono demoliti e trasformati in nuovi quartieri urbani integrati: Mizner Park in Florida, Mashpee Commons nel Maryland, The Crossing, Eastgate nel Tennessee, Redmonton in California, etc.