15 aprile 2010

Il cibo spazzatura crea una dipendenza simile a quella da nicotina e droga


Hamburger, patatine fritte, merendine dolci, ossia il cibo-spazzatura, crea
una dipendenza simile a quella da nicotina e droga.

È quanto ha scoperto un'équipe di ricercatori Usa che ha rivelato su 'Nature
Neuroscience' i meccanismi che danno vita al vincolo e a vere e proprie
crisi di astinenza quando si cerca di smettere di mangiare i piatti più
saporiti ma meno salutari.

Gli autori della ricerca, Paul Johnson e Paul Kenny, dell'Istituto Scripps a
Jupiter in Florida, lo hanno dimostrato trasformando ratti di laboratorio in
consumatori compulsivi di cibi-spazzatura. Hanno osservato così che, come
nella dipendenza da fumo e droga, anche in quella dal cibo-spazzatura si
indebolisce l'attivazione dei circuiti cerebrali della ricompensa, che in
condizioni normali scattano immediatamente quando si vive un'esperienza
piacevole. Alle cavie sono state date bacon, salsicce, dolci e cioccolato.

Gli animali hanno così gradito il nuovo cibo che sono rapidamente
ingrassati. In poco tempo è precipitata la loro sensibilità alla ricompensa,
proprio come avviene in chi è dipendente da droghe. I ricercatori hanno
anche appurato che nei ratti come nell'uomo, la dipendenza impedisce di
interrompere l'assunzione di una sostanza anche quando è chiaro che questa è
pericolosa per la salute.

Hanno così associato il consumo dei cibi ipercalorici alla comparsa di un
segnale luminoso e a un dolore ad una zampa: non appena si accendeva la luce
i ratti normali rinunciavano volentieri allo stuzzichino pur di non provare
dolore, mentre i ratti obesi e dipendenti continuavano a mangiare.

Io lo sostengo da anni, senza essere un ricercatore incamiciato di bianco e senza la necessità di dover chiudere in gabbia alcun topolino...

La pizza, le patatine fritte, i dolcini, la coca cola sono tutte, a mio avviso, delle droghe. Cibo che toglie la fame (per qualche istante) ma che non nutre e mai potrà nutrire. Non riconosciuto dal corpo che non lo assimila, lo deposita facendo aumentare di volume il drogato inconsapevole di turno. Fermenta al nostro interno, inacidisce e con questi processi inacidisce anche il mal capitato (ovverro il 90 % della popolazione occidentale) . La pelle invecchia, gli organi si contorgono, le vene si ostruiscono, il sangue è carente di ossigeno, il fiato si fa corto prima e inesistente poi, si muore ogni giorno di un lento suicidio autoindotto, il "lento suicidio del coglione".
Fonte: salute.agi.it

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