Gli italiani, da diversi anni ormai, si vedono costretti a fare bene i conti della spesa, per riucire ad arrivare a fine mese.
Il calcolo che non torna è tuttavia quello della salute: per spendere meno si tende ad abbandonare i cibi sani, ma più costosi, della dieta mediterranea, per riempire pance e carrelli di prodotti più a buon mercato, ma che spingono verso l'obesità e, conseguentemente, le malattie cardiovascolari.
I prodotti economici e preconfezionati, infatti, sono più ricchi di grassi e di zuccheri e contengono molti meno nutrienti essenziali di quelli contenuti nell'olio extravergine d'oliva, nella frutta e nella verdura.
A puntare i riflettori sugli 'obesi da fine del mese' è Giuseppe Fatati, presidente dell'Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), che ha illustrato a Roma i dati raccolti dalla sua indagine sugli italiani, condotta in occasione ell'Obesity Day, una giornata di prevenzione promossa dall'Adi per il 10 ottobre in tutta Italia, con centinaia di ospedali aperti per controlli gratuiti.
"Si tratta di un paradosso della crisi economica: più gli italiani tirano la cinghia, più ingrassano. Tutta colpa del nuovo modo di fare la spesa, che tiene conto più dello scontrino che della salute", dice lo specialista. Così l'esercito di chi si allarga in attesa dello stipendio, gli obesi e sovrappeso 'da fine del mese', va letteralmente a ingrassare le fila degli italiani che hanno problemi con la bilancia. Secondo i dati emersi dal Progetto cuore dell'Istituto superiore di sanità, che gli specialisti dell'Adi giudicano "i più realistici", in Italia oggi il 18% degli uomini e il 22% delle donne sono obesi. Un problema che affligge in particolare gli uomini del Nord Est, del Sud e delle Isole. E addirittura diventa 'allarme rosso' per il gentil sesso del Sud e delle Isole, seguito a ruota dal Centro. Ingrassano gli italiani e aumentano le richieste di chirurgia dell'obesità, in special modo nel Sud.
Ma perché in molti sono costretti ad allentare la cintura a fine mese? E' il prezzo a insidiare il primato della dieta mediterranea. "Calano i consumi di frutta, verdura e olio d'oliva - dice Giuseppe Fatati - E come se non bastasse in nome del risparmio si abbassa la qualità. Questo dal punto di vista nutrizionale si traduce in alimenti più ricchi di grassi e zuccheri. Ed è difficile, davanti a evidenti difficoltà economiche, dire a una donna di fare la spesa badando alla qualità e di portare in tavola più frutta, verdura e pesce, usare pochi grassi, meglio se olio extravergine di oliva".
Conciliare portafoglio e bilancia però non è impossibile, assicura l'esperto. "Basta seguire qualche accortezza ed evitare alcuni errori". 1) Mai fare la spesa in grandi quantità, se non si è più che sicuri che gli alimenti acquistati si possono conservare e mangiare con gradualità. Si rischia di mangiare troppo per paura di buttare o, al contrario, di non aver risparmiato perché il surplus finisce nella spazzatura. 2) Mai avere fretta. Cibi pronti, pasti veloci e cibi freddi mal si conciliano con la linea. 3) Mai "rinunciare al modello mediterraneo", magari per una più economica dieta 'fast food'. 4) Controllare la spazzatura: se buttiamo troppo vuol dire che compriamo troppo. O male. 5) Consumare frutta e verdura di stagione e se possibile prodotti regionali. "Hanno fatto meno strada e, dunque, saranno più convenienti", aggiunge Fatati. 6) Mangiare pesce azzurro, anche surgelato, dai costi contenuti. 7) Limitare la carne. Utilizzare i legumi in modo adeguato come fonte proteica. 8) Confezionare prodotti 'fatti in casa' con le opportune precauzioni igieniche e norme di conservazione (pane, dolci).
Il progetto Obesity Day coinvolge i centri Adi (Servizi di dietetica e nutrizione clinica, Servizi territoriali, Centri obesità) nel campo specifico della prevenzione e della cura dell'obesità e del sovrappeso. Il 10 ottobre ci si potrà rivolgere ai Centri che aderiscono all’iniziativa (per gli indirizzi: www.obesityday.org). E, oltre a ricevere un controllo gratuito, da parte di un medico o di un dietista dopo un dettagliato questionario e la determinazione dell'Indice di massa corporea, si avranno una serie di indicazioni per compiere il primo passo verso il recupero della forma perduta.
Lo slogan di quest'anno invita a "Non rimbalzare da una taglia all'altra. Fai centro!". Un messaggio "scelto – dice ancora Fatati - perché molte persone, quasi la totalità, non sanno che uno dei segreti dello stare bene è il mantenimento del peso ideale, raggiunto con una corretta dieta. Se non si mantiene il peso e lo si lascia oscillare, non solo non si dimagrisce ma si ingrassa più di quanto era il peso iniziale". Ma ancora pochi italiani con problemi di sovrappeso o obesità sanno che esistono sul territorio delle strutture ad hoc alle quali rivolgersi per trovare un aiuto altamente specializzato. Mentre in troppi, conclude Fatati, per veder calare l'ago della bilancia bussano alla porta di specialisti improvvisati e venditori di illusioni.
L'invito è, dunque, a consumare meno e meglio e a muoversi di più.
by italia salute
07 ottobre 2008
OBESITY DAY: Dieta e Risparmio
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