Il 12 e 13 giugno si sono svolti i referendum per l'abrogazione di alcune leggi di governo.
Il governo e, il presidente della republica ha notificato leggi che la volontà referendaria ha bocciato. La riflessione nasce da qui.
Il governo è la sua maggioranza, ma anche parte dell'opposizione ha legiferato leggi contro la volontà popolare. Il presidente del Consiglio che si è sempre vantato per la sua sovranità popolare espressa dal voto ha sfidato gli elettori ed ha perso.
Normalmente qualsiasi persona si sarebbe dimesso, ma lui no.
Si assiste al solito teatrino dei partiti pronti sempre a cavalcare i carri e scendere prima delle bocciature.
I partiti, nella loro nascita iniziale dovevano creare un legame, un ponte fra la gente e, gli interessi dello Stato. I partiti dovevano essere un mezzo del popolo, dei cittadini per parlare, approfondire le esigenze reali delle cittadinanze. Siamo arrivati a pensare che i partiti pensano al popolo come ad un mezzo per i loro interessi ed interessi di grandi gruppi o aziende. Si è creato uno scollegamento fra potere reale e bisogni del popolo o paese. In questo scollegamento che si inserisce il passaparola dei social network.
L'unica voce non controllata dai Giornali (finanziati dal governo), dai Politici ( mantenuti con soldi e potere), dai Banchieri ( che gestiscono le finanze), i grandi gruppi ( che controllano giornali e televisioni ) è la voce o, il tamtam delle notizie passate e taciute da tutti gli organi e controllati da apparati speciali.
Combattere queste forze da soli è impossibile, ma, creando numero si crea un riequilibrio delle forze in gioco a volte anche superandole.
La forza di chi ha votato il referendum, la forza di questa Italia migliore nasce da questa consapevolezza di contare anche se vali uno. Il cambiamento, che tanti stanno facendo finta di dimenticare, è nato dall'aggregazione di idee simili e condivise per grandi progetti e, anche per grandi scelte.
Naturalmente questo è solo l'inizio di un nuovo percorso, ma, chi e perchè dovra tirarsi indietro?
15 giugno 2011
Referendum orizzontale
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