13 marzo 2007

La Tv ai bambini collegata anche alla demenza


Affermazione del dott. Aric Sigman «E’' il numero di ore e l'età in cui un bimbo inizia a guardare la televisione che incidono biologicamente sull'individuo. E' principalmente a causa del mezzo stesso, non del messaggio trasmesso, che si ottengono questi effetti devastanti».
Il dott. Aric Sigman, uno psicologo che ha già alle spalle numerosi anni di ricerche e pubblicazioni sulla televisione, a seguito di 35 tipologie diverse di studi ha identificato circa 15 effetti negativi che, egli sostiene, essere causati dalla televisione.

Tra questi effetti, egli afferma di aver constatato lo svilupparsi di malattie come il cancro, l'autismo e il morbo di Alzheimer.
Il tema del rapporto dei bambini e la televisione e dell'obesità infantile è un argomento largamente trattato a livello europeo e soprattutto molto sentito in Gran Bretagna, dove si stanno da tempo prendendo provvedimenti a livello ministeriale per promuovere le attività sportive (soprattutto all'aperto) e un'alimentazione alternativa.
Ad ogni modo, purtroppo, le ricerche fatte finora hanno per lo più dato risultati negativi e sono da considerare molto seriamente. Il range di bambini affetti da miopia e da deficit di attenzione, da diabete, autismo e di individui che sviluppano, nel tempo, l'Alzheimer, aumenta a dismisura, mettendo in ginocchio la generazione dei giovani moderni, coloro dal cervello anestetizzato dalle immagini sullo schermo.

La ricerca del dott. Sigman, pubblicata anche dalla rispettabile rivista Biologist magazine, sostiene che il problema “televisione” parte principalmente dal tempo che si trascorre di fronte alla stessa.
Per molte persone il tempo speso di fronte alla televisione sta diventando una percentuale sempre più alta di quello dedicato a compiere una qualsiasi altra attività fatta eccezione per le ore trascorse a lavorare o a dormire. Secondo una ricerca dell'Ufficio Ricerche sull'Audience britannico, all'età di 75 anni, un individuo si ritrova ad aver trascorso più di 12 anni della sua vita davanti alla tv.

Il dott. Sigman, membro della Società Britannica degli Psicologi e autore del libro “Controllo Remoto: Come la Televisione sta danneggiando le nostre vite” ha condotto i suddetti studi in collaborazione con l'Accademia Americana dei Pediatri, l'Università di Cornell, Il Centro Medico Universitario di Stanford, L'Ufficio di Ricerche di Mercato Britannico e con quotate riviste mediche come il Lancet ed il Journal of Sleep Reasearch (Rivista di ricerche mediche sul Sonno).
Il livello di danno causato dalla televisione, afferma ancora il dottore, dipende da quanto tempo si trascorre a guardarla. Teniamo conto che in media, all'età di sei anni, un bimbo si ritrova ad aver già trascorso un intero anno della sua vita di fronte alla tv. Se sommiamo anche il tempo trascorso davanti al computer, continua lo psicologo, allora risulta che l'attività svolta di fronte ad uno schermo diventa l'attività predominante per bambini un po' più grandi – quelli di età tra gli 11 e i 15 anni spendono oggi il 55% del loro tempo da svegli (quindi escluse le ore di sonno) o meglio, circa 7 ore e mezza al giorno, guardando televisione e computer. Ciò rappresenta una crescita del 40% avvenuto solo in questa ultima decade.

Il Dr. Sigman sostiene che gli effetti di questa attività si riflettono sia sul corpo che sulla mente. Afferma che il cervello, ad esempio, non possa venire affatto stimolato dallo schermo, bensì viene narcotizzato, colpendo aree di quest'organo che, diversamente, verrebbero allenate e stimolate con la lettura, ad esempio.
Una serie di effetti concatenati sono emersi tra i soggetti sottoposti a molte ore di televisione come l'obesità, l'Alzheimer, il diabete e persino la diminuzione della capacità delle cellule di rimarginare le ferite.
L'esposizione alle radiazioni della televisione, è stato dimostrato, sono causa principale della riduzione del livello di melatonina nel corpo, cioè la riduzione dell'ormone che regola l'orologio biologico del nostro corpo come ad esempio il tempo della crescita e dello sviluppo della pubertà.

La melatonina viene prodotta dal nostro corpo durante la notte ed induce il sonno. Oggi, invece, si documenta che luminosità emessa dallo schermo della televisione sopprime, in parte, il livello di questo ormone nel sangue. (Il Lancet ha pubblicano nel luglio 2004 che la l’aumento della melatonina in una sola settimana senza tivù è stata del 30%)
Questa sindrome è evidente nei giovani adolescenti incollati alla televisione che sempre di più sostengono di preferirne la visione notturna.
L'altro effetto collaterale, ovvero quello che affligge il ciclo di crescita dell'individuo legato alla melatonina, è quello che vede le nuove generazioni anticipare l'età della pubertà, arrivando all'adolescenza qualche anno prima delle generazioni passate.

Questa problematica ha iniziato ad essere osservata già dagli anni '50 cioè dal periodo in cui la televisione è diventata un mass media.
Mentre le ricerche del dottore si dirigono pesantemente dentro alla fisiologia e alla biologia, una conclusione può essere espressa, che ha a che vedere con una critica più generale alla TV – la televisione guardata di giorno, che spazia da soap opera e talk show mandano in “putrefazione il cervello” riducendo di molto le capacità cognitive soprattutto nelle donne anziane, inclusi effetti clinicamente riscontrabili di difficoltà di attenzione, di memoria e di velocità psicomotoria. Tutti i soggetti studiati dimostrano, di fatto, incapacità di reazione e lentezza di riflessi.
Il dott. Sigman aggiunge che «Permettere ai bambini di guardare così tanto lo schermo è una grave mancanza di responsabilità da parte dei genitori, un grave lavarsene le mani», secondo lui ai bambini più piccoli dovrebbe essere addirittura vietato l'uso di tale mezzo, introducendolo per gradi, negli anni successivi al 6° compleanno, somministrandolo con giudizio.

OBESITA'
La televisione è direttamente correlata e ora giudicata come causa indipendente dell'obesità infantile. Il rimanere seduti di fronte ad uno schermo è un'azione che comanda e cresce nella vita dei bambini, rimpiazzando molte attività fisiche. L'inattività è anche una causa di una dieta povera e malsana.

RISANAMENTO CELLULARE
La televisione è coinvolta nei processi di alterazione cellulare, di dimensione e consistenza della pelle e delle cellulare appartenenti al sistema immunitario. Può causare una migrazione di ghiandole cutanee del sistema immunitario, di parti del tessuto epidermico che giocano un ruolo molto importante nel risanamento delle ferite offrendo una difesa contro le malattie.

PROBLEMI CARDIACI
Molte ricerche sostengono che la televisione può essere una causa di malattie cardiovascolari a lungo termine. Negli adulti aumenta il colesterolo e la possibilità di malattie e malfunzionamenti cardiaci strettamente legati all'esposizione allo schermo subita, soprattutto, in età adolescenziale.

METABOLISMO
Una significativa relazione tra le ore settimanali trascorso davanti alla tv e il rallentamento del metabolismo è stata riscontrata. Il rallentamento metabolico diminuisce la possibilità di bruciare i grassi. Combinata con cibi molto calorici e bevande gassate e zuccherate, è una delle maggiori cause dell'obesità infantile e di altre malattie.

VISTA
Danni permanenti alla vista precedentemente attribuiti alla genetica, sono ora correlati all'esposizione allo schermo televisivo. Schermi della televisione e dei computer sono ora una delle maggiori cause della crescente miopia in quanto richiedono lunghi periodi di sforzo oculare nel fissare l'attenzione, da parte del telespettatore.

MORBO DI ALZHEIMER
La televisione guardata tra i 20 e i 60 anni è associata allo sviluppo del morbo di Alzheimer: per ogni ora in più che trascorriamo davanti allo schermo, aumenta il rischio di incorrere in questa malattia. L'attenzione, la memoria ed il tempo di reazione sono tutte abilità che vengono anche pesantemente intaccate.

INTERVALLO DI ATTENZIONE
Lunghi periodi davanti alla televisione possono infliggere danni a ciò che si chiama “meccanismo neuronale” che sta dietro alla capacità di attenzione e al controllo degli impulsi nervosi. Ciò significa danneggiare lo sviluppo delle cellule cerebrali e la capacità di concentrazione sugli oggetti. Per i bambini significa un alto tasso di disordini comportamentali e difficoltà di apprendimento.

ORMONI
Guardare la televisione sopprime la produzione di melatonina, un ormone chiave e un potente antiossidante che ha un ruolo importante nel sistema immunitario, nei cicli della veglia e del sonno e sull'inizio della pubertà. La melatonina regola l'orologio biologico in ognuno di noi, ma gli schermi luminosi possono interrompere questo processo.

CANCRO
La riduzione dei livelli di melatonina, sostiene il dott. Sigman, da come risultato buone probabilità che il DNA produca mutazioni tali da causare il cancro. Alcuni medici hanno pubblicato ricerche sulla connessione tra l'insonnia o i problemi del sonno ed il cancro, dichiarando che la mancanza di sonno induca profondi stati di stress che il nostro corpo tramuta nella produzione di cellule malate, cioè nel cancro stesso.

AUTISMO
Numerosi studi apportati dal team del dott. Sigman e da altri suoi colleghi, dimostrano che le ore spese a guardare la televisione in età infantile potrebbe provocare l'autismo in un bambino su 166. Il dottore cita una ricerca, in particolare, pubblicata dall'Università di Cornell che dimostra come la tv possa essere un grilletto che attiva questa condizione in bambini molto piccoli.

FAME
La mancanza di ore di sonno, dovute al disturbo psico-fisico causato dalla televisione, stimola l'aumento dell'appetito e alla produzione di grasso nel corpo. Questo avviene, secondo le sopraccitate ricerche, a causa di alterazioni subite da ormoni come la leptina e la grelina che regolano la sensazione di pienezza e il senso di fame.

CRESCITA CEREBRALE
I mass media interattivi e persino i videogame sono stati associati con la limitazione dell'attività cerebrale e neurologica. Guardare la televisione è considerato dai neuroscienziati un'attività non stimolante per l'intelletto, che ne impedisce lo sviluppo e l'allenamento. Ciò non accade, invece, per attività quali la lettura.

DIABETE
Il dott. Sigman afferma che guardare la televisione sia strettamente collegato a una significante crescita nel rischio di sviluppo anormale del tasso di glucosio a livello metabolico e dell'evoluzione di un nuovo tipo di diabete. Questo è correlato agli effetti di una vita sedentaria e di una dieta che spesso accompagna le ore spese davanti allo schermo, come dolciumi, caramelle e bibite zuccherate.
Fergus Sheppard

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