22 dicembre 2008

Tegole a celle solari... con il fotovoltaico


Il mercato del fotovoltaico, pur essendo molto giovane in Italia, sta vedendo una forte ascesa; ciò grazie alla maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica al problema del riscaldamento planetario, ma anche in virtù delle agevolazioni fiscali governative. La diffusione dei pannelli solari ha, però, incontrato un ostacolo non indifferente nella struttura dei nostri edifici, i cui tetti sono spesso coperti da tegole in cotto (rosse, arancioni o marroni).

I tradizionali impianti fotovoltaici, se introdotti in tale contesto, causano un riconosciuto peggioramento estetico delle città, alterando le caratteristiche architettoniche originarie dei centri storici. Esistono anche delle normative urbanistiche che impongono forti limiti in merito.

Pertanto, gli studi nel campo del fotovoltaico si sono concentrati, nel corso degli ultimi anni, sulla ricerca di nuove soluzioni strutturali, le quali consentissero l’integrazione dei dispositivi nel tessuto architettonico-storico delle città italiane. Il risultato è stato la realizzazione di tegole (o affini) che assomigliassero il più possibile a quelle in laterizio, per forma, struttura e colore.

L’obiettivo è stato raggiunto in particolare da Techtile, ultimo prodotto della REM Spa, azienda impegnata nella progettazione di impianti fotovoltaici e per il solare termico altamente avanzati.

Le tegole Techtile sono ecologiche, in quanto prodotte con materiali completamente riciclabili, e nascondono perfettamente le celle fotovoltaiche grazie al loro aspetto. Esse hanno, infatti, forma semicilindrica e colore a scelta tra cotto, testa di moro e sabbia; il risultato è che - a distanza - esse appaiono del tutto identiche a quelle tradizionali. Ogni tegola Techtile ospita una cella fotovoltaica; per ottenere 1kWp servono circa 250 tegole.

La tecnologia Techtile prevede delle strutture di base a pannelli (Techtile Basic), su cui si possono agganciare le tegole fotovoltaiche vere e proprie (Techtile Energy), oppure quelle solari termiche (Techtile Therm). Le prime inglobano ciascuna - come già detto - una cella fotovoltaica, la quale trasforma l’energia solare in energia elettrica, in virtù delle proprietà fisiche del materiale di cui è fatta (il silicio); l’energia così prodotta potrà essere utilizzata per l’illuminazione e le altre esigenze domestiche.

Tegole fotovoltaiche Techtile Energy
Le seconde, invece, che integrano (per file) un tubo a vuoto, sono volte al riscaldamento dell’acqua, secondo la tecnologia del solare termico; esse consentono di alimentare il sistema sanitario e impianti di riscaldamento a bassa temperatura. Il tutto può essere controllato dall’interno dell’abitazione tramite una centralina (Techtile Control), la quale consente di effettuare misurazioni e rilevare eventuali anomalie di funzionamento. La centralina è anche collegabile ad un computer, così che i dati possano essere registrati ed analizzati comodamente.

Sono disponibili sul mercato anche altre due versioni di tegola fotovoltaica: Tegosolar e Prefa Solar.

Le Tegosolar sono realizzate dall’azienda Tegola Canadese, in collaborazione con United Solar Ovonic. Anch’esse hanno una struttura modulare, ma sono meno frazionabili delle Techtile (ossia, l’entità base è più grande di una singola tegola classica). Flessibili e leggere, offrono una buona resa energetica anche con cielo nuvoloso e in presenza di nebbia: esse, infatti, sono in grado di catturare, oltre alla luce diretta, anche quella diffusa. Ciò permette loro di essere impiegate agevolmente anche nella copertura di tetti piani e mal orientati. Ogni tegola è composta da 11 celle connesse, per una capacità complessiva di 68W. Le aziende che hanno firmato il progetto sostengono che esse rendano dal 10 al 20% in più dei moduli tradizionali.

Tegola fotovoltaica Prefa Solar

L’azienda Prefa, invece, propone le tegole Prefa Solar. Esse integrano le celle fotovoltaiche nel supporto inferiore, cosicché il sistema di copertura rimane integro, privo di discontinuità di materiale o colore, in perfetta complanarità. Anche in questo caso, le dimensioni dell’unità base sono superiori a quella del singolo coppo di laterizio, ma il fatto che siano disponibili in 10 colori standard, con celle a loro volta di due diverse colorazioni, rende le tegole Prefa facilmente adattabili ad ogni tipo di contesto, urbano e non.

La riduzione dell’impatto ambientale e paesaggistico delle strutture favorirà - senza dubbio - un più largo impiego del sistema fotovoltaico, il quale consente facilmente la produzione di energia pulita a livello individuale.

Il GSE (Gestore Servizi Elettrici) ha dichiarato che nel 2008 il nostro Paese ha raggiunto i 200MW di energia prodotta tramite fotovoltaico: la capacità degli impianti installati nel 2006 è di 9.4MW, quella del 2007 è di oltre 70MW, mentre nell’anno in corso si è arrivati a 120MW.

L’obiettivo che si vuole raggiungere è ambizioso e, purtroppo, ancora lontano: 3000 MW di energia prodotti da fotovoltaico (annualmente), entro il 2016. Ma il trend crescente rappresenta senza dubbio un segnale positivo.

Il verde Fabio Roggiolani, presidente della IV Commissione CRT Toscana, è molto ottimista; in occasione di una conferenza stampa in cui venivano presentate a Firenze le tegole fotovoltaiche, egli ha affermato: “Questa tecnologia consente di portare il solare proprio a tutti, anche nei centri storici: le aziende sono pronte per il salto di qualità e, con queste innovazioni, anche nelle zone tutelate si potranno avere case solari ad impatto visivo "zero", superando le ultime barriere legislative ed i contrasti con le sovrintendenze".

Tegola fotovoltaica Tegosolar

Purtroppo, se è vero che il fotovoltaico fa ricorso ad una fonte inesauribile (il Sole) per produrre energia, senza immettere gas nocivi nell’ambiente, bisogna considerare che essa non è una tecnologia per il momento particolarmente efficiente. Il rendimento di conversione da energia solare ad elettrica, infatti, è ancora piuttosto basso. Inoltre l’energia elettrica prodotta con tale processo ha un costo superiore (fino a cinque volte) rispetto a quello dell’energia derivante da sistemi tradizionali.

E’ evidente che occorre investire ancora molto nella ricerca in questo settore, per rendere la tecnologia più efficiente e ottimizzare il rapporto tra l’energia prodotta e i costi sostenuti.

Alla fine dei conti, il contenimento dei consumi e la riduzione degli sprechi restano le uniche strategie realmente efficaci, al fine di risparmiare energia e denaro, nonché limitare l’impronta ecologica lasciata dall’umanità sul pianeta Terra.
Virginia Greco

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