Un personaggio come Giacinto Auriti non possiamo dimenticarlo tanto facilmente. Un abruzzese che si definiva “un contadino che ha fatto per hobby il professore d’università”. Lui che ha pensato e argomentato l'impensabile, che ha portato avanti una battaglia alla donChishiotte non rimmarrà a lungo nel sentiero del Dimenticato.
Ha elaborato la nuova teoria del valore “come rapporto tra fasi di tempo” che lo condurrà alla scoperta del “valore indotto” della moneta.
“Chi crea il valore della moneta — dice Giacinto Auriti — non è chi la stampa ma il popolo che l’accetta come mezzo di pagamento”, sono però i banchieri, i grandi usurai, che si appropriano del valore monetario, usandolo come strumento di dominazione ed imponendo all’umanità il signoraggio del debito. Ed ecco allora la geniale soluzione del problema: La proprietà popolare della moneta, che restituisca al popolo il maltolto dei valori monetari che esso crea. L’auspicio è che siano i governi a gestire l’emissione monetaria ed a ripartire gli utili, come reddito di cittadinanza, a tutti i cittadini.
Per le sue idee INIMMAGINABILI non è stato mai condannato, ma condanna maggiore in questo periodo di sovraesposizione dei media è il SILENZIO.
Chi vuole bene a questo personaggio, deve rompere questo muro del silenzio ed abbattere questa omertà vigente su un professore, avvocato del diritto che ha dedicato la sua vita al bene del POPOLO ( ma che non sia un difetto?).
14 agosto 2006
Giacinto Auriti: Idee semplici ed Inimmaginabili
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