13 maggio 2008

La musica cura i pazienti colpiti da ictus



Secondo uno studio svolto in Finlandia, la musica fa bene al cervello perché aiuta le persone colpite da ictus a recuperare più in fretta. Secondo i ricercatori, le persone che hanno ascoltato musica per alcune ore ogni giorno, hanno migliorato più rapidamente la loro memoria verbale rispetto a pazienti che non hanno ascoltato musica né audiolibri.

La terapia della musica è stata sempre utilizzata in una grande varietà di trattamenti, ma lo studio pubblicato nella rivista Brain è il primo che dimostra chiaramente gli effetti della musica sulle persone.

Secondo i ricercatori, queste scoperte dimostrano per la prima volta che ascoltare musica durante lo stadio di ripresa da un ictus, può aumentare le possibilità di recupero cognitivo ed evitare uno stato d’animo negativo.

L’ictus, che si verifica quando l’afflusso del sangue al cervello subisce un arresto, causa la distruzione dei tessuti del cervello e rappresenta una delle cause principali a livello mondiale di morte oltre che di disabilità permanente. Tra le cure vi sono i farmaci in grado di far diluire il sangue e i tentativi di abbassare il livello di colesterolo.

Lo studio ha osservato 60 persone colpite di recente da ictus all’arteria cerebrale media nella parte destra o sinistra del cervello. Questo tipo di ictus è quello più comune e influisce sulle capacità motorie, linguistiche e su molte altre funzioni cognitive.

Una parte delle persone sottoposte a osservazione ascoltava ogni giorno la sua musica preferita o utilizzava audiolibri mentre l’altro gruppo non ascoltava alcun tipo di musica.

Tre mesi dopo essere stati colpiti da ictus, in coloro che avevano ascoltato la musica si poté osservare un miglioramento del 60% nella memoria verbale rispetto a un 18% in coloro che avevano usato gli audio libri e il 29% in quelli che invece non avevano ascoltato nulla.

Inoltre, nel 17% di coloro che avevano ascoltato la musica, fu evidente un miglioramento nella capacità di concentrazione, come conferma Teppo Sarkamo, psicologo presso la Cognitive Brain Research Unit dell’Università di Helsinki, responsabile dell’esperimento.

Secondo lui non sarebbe possibile affermare con esattezza ciò che accade nel cervello ma sulla base delle ricerche precedenti e della teoria, si può affermare che la musica può aiutare a riattivare quelle zone del cervello che sono state danneggiate e questo mostra come la musica possa rappresentare un ulteriore trattamento, oltre tutto molto non dispendioso, per curare le persone colpite da ictus.


MICHAEL KAHN - Reuters

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