03 settembre 2006

La fusione fredda: un segreto mortale


Sono passati oltre due anni dalla morte del Dr. Mallove e la fusione fredda è ancora un mistero che non e stato svelato. C'era chi stava tentando di farci conoscere o approfondire la scienza ma, è stato barbaramente ucciso. In questa una delle ultime interviste chiarisce la differenza fra fusione fredda e calda

La fusione fredda, il "miracolo o errore" come fu annunciato all'Università di Utah da Dr. Martin Fleischmann e Stanley Pons nel Marzo 1989 è lontana dall'essere morta. È viva non solo in dozzine di laboratori nei Stati Uniti, ma in numerosi centri di ricerca esteri particolarmente in Giappone. La ricerca sulla fusione fredda è ora un'attività su scala mondiale, in una dozzina di paesi.
Cos'è la "fusione fredda"?
La "fusione fredda" è un fenomeno - vero ma ancora non completamente spiegato - di produzione di energia, che avviene quando normale idrogeno e la forma speciale di idrogeno chiamato deuterio è portato assieme con metalli, come palladio, titanio, e nichelio. Di solito alcuni meccanismi scatenanti, come elettricità o energia acustica, sono necessari per provocare gli effetti della "fusione fredda". Idrogeno e deuterio sono ambedue abbondanti nella normale acqua - acqua fresca, acqua dell'oceano, ghiaccio, o neve - così il processo aiuterà a por fine a molte preoccupazioni sull'energia nel mondo, se potrà essere sviluppato commercialmente. Questo è poco ma sicuro. (La forma deuterio dell'idrogeno è presente in natura nel rapporto di uno ogni 7,000 atomi di idrogeno ed è facile da separare.)
Esistono buone fonti di informazione sulla fusione fredda?
Se vuoi leggere qualcosa sull’evoluzione di questa controversia scientifica e la incombente rivoluzione tecnologica, per favore leggi , del Dr. Eugene F. Mallove. Questo lavoro che Arthur C. Clarke ha chiamato "l'unico buon libro sull’argomento", copre i primi due anni dell'era della fusione fredda.
Cosa è la fusione "calda"?
La fusione calda è il tipo di reazione nucleare che scalda il Sole e le stelle. A temperature di milioni di gradi, i nuclei degli atomi di idrogeno possono superare la loro repulsione naturale, e congiungendosi formano nuclei di elio. Questo rilascia una energia enorme. La fusione è l'opposto di fissione, che è la liberazione di energia spezzando nuclei di uranio pesante o di plutonio.
Qual è lo stato attuale della fusione "calda"?
Il mondo scientifico ha speso più di quattro decadi e miliardi di dollari (si stima 15 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti) per investigare la possibilità di riprodurre con apparecchiature qui sulla Terra le reazioni della fusione delle stelle. Queste sono macchine complesse e grandi che contano su alti campi magnetici o potenti laser per comprimere e scaldare il combustibile di fusione – tipicamente gli isotopi di idrogeno, deuterio e trizio. Il programma per la fusione calda controllata ha fatto passi da gigante, ma tutti sono d'accordo che i dispositivi pratici non saranno disponibili prima di circa tre decenni. La fusione calda è un problema di ingegneria molto difficile. Molti tecnici - anche quelli favorevoli alla fusione calda - ritengono che l’approccio a reattore "tokamak" seguito dal Dipartimento USA per l’Energia non produrrà mai tecnologia commercialmente realizzabile. I ricercatori Americani sulla fusione calda vogliono ora costruire un grande, complesso reattore di prova chiamato ITER (Reattore Sperimentale Termonucleare Internazionale) che comincerebbe a operare nel 2005. Un impianto commerciale a fusione calda non sarebbe on-line fino almeno al 2040. Il bilancio annuale USA per la ricerca sulla fusione calda (Schneide, pagina 2/4) eccedono regolarmente 500 milioni di dollari, e il programma ora sta cercando di aumentare gli stanziamenti per l’ITER e per gli altri esperimenti.
In cosa differisce la fusione fredda dalla fusione calda?
La fusione fredda rilascia quantità enormi di energia in forma di calore, non in radiazioni come nella fusione calda. Questa energia di calore è da centinaia a migliaia di volte quella che le normali reazioni chimiche potrebbero produrre. Se la "fusione fredda" è un forma finora ignota di reazione nucleare benigna - come molti ricercatori nel campo della fusione fredda credono - c'è più energia potenziale di fusione fredda in un miglio cubico di acqua marina che in tutte le riserve di petrolio sulla terra.
La fusione fredda, contrariamente alla fusione calda, avviene in un apparato relativamente semplice, benché non ancora senza qualche difficoltà. Le reazioni di fusione fredda non sono del tutto simili alle reazioni convenzionali di fusione calda. Se lo fossero, gli sperimentatori della fusione fredda sarebbero stati uccisi da flussi massicci di radiazione di neutroni e raggi gamma. La continua meraviglia della fusione fredda è che - qualunque cosa sia - è apparentemente una reazione molto pulita che dà molto poca della comune radiazione di fissione e della reazione di fusione.
Ci sono teorie che possono spiegare la "fusione fredda"?
I ricercatori della fusione fredda hanno tentato di trovare modelli teorici per spiegare gli effetti osservati della fusione fredda – il grande rilascio di energia termica, il basso livello di fenomeni nucleari, l'assenza di massicce radiazioni dannose e di altri effetti nucleari convenzionali. Negli esperimenti di fusione fredda sono stati osservati neutroni di basso livello, trizio, elio-4 e spostamenti di isotopi metallici.
Non c'è ancora nessuna teoria singola e generalmente accettata che spieghi tutti questi fenomeni. Non c’è dubbio, comunque, che i fenomeni esistono e che saranno spiegati, ma più probabilmente fra qualche anno. È molto difficile immaginare una teoria che si accordi con tutti i dati. La spiegazione sarebbe nascosta nelle reazioni nucleari, in una esotica "super-chimica" implicante modifiche alla meccanica quantistica, o qualche cosa ancora più bizzarro (come estrarre energia dal punto-zero dello spazio a livello atomico).
Qual’è l'evidenza principale della "fusione fredda"?
L'evidenza più importante della fusione fredda è l'energia del calore in eccedenza che viene dalla speciale cella elettrochimica - molto più calore di quello prodotto dalla energia elettrica che la alimenta. Ricercatori competenti e prudenti hanno ora confermato che in condizioni corrette è possibile ottenere - oltre la potenza immessa - dal 10% a molte migliaia di volte la potenza in entrata!
Infatti, negli esperimenti riportati alla Quarta Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (Dicembre, 1993), un ricercatore, il Dott. T. Mizuno dell’Università di Hokkaido, riportò un rapporto di potenza di output/input di 70'000. Qualche volta questo potenza è impulsiva, ma è apparsa anche in modo continuativo in alcuni esperimenti per centinaia di ore, e in alcuni casi per molti mesi. Quando di questa potenza si accumulano i chilowattora, la conclusione inevitabile è che viene rilasciata molta più energia di quella che qualsiasi possibile reazione chimica (come noi ordinariamente comprendiamo tali reazioni) potrebbe produrre.
E c'è di più: Nei pochi anni passati, è emersa anche una sorprendente evidenza sperimentale del fatto che negli esperimenti di fusione fredda sono stati trasmutati elementi. L’elio-4, per esempio, è stato trovato da diversi laboratori, e piccoli quantitativi di atomi di metalli radioattivi, come gli isotopi di argento e rhodio, sono apparsi negli elettrodi di palladio delle celle a fusione fredda, nelle quali nessuno di tali atomi esisteva prima che gli esperimenti cominciassero.
Come possiamo essere sicuri che le misurazioni del calore negli esperimenti di fusione fredda non siano errori?
Molti di questi esperimenti di fusione fredda differiscono significativamente l'uno dall'altro nel loro approccio e condizioni. Così non c'è possibilità che i vari laboratori stiano commettendo sistematicamente gli stessi errori in tutti questi esperimenti. L'eccesso di energia prodotta in alcuni di questi esperimenti è la prova che qualcosa di veramente straordinario e di enorme significato tecnologico potenziale è stato scoperto. Nei primi giorni della ricerca sulla fusione fredda, quando gli scienziati stavano lottando e imparando come replicare l'effetto, erano stati fatti pochi esperimenti, e molti errori. Nelle settimane che seguirono l’annuncio di Martin Fleischmann e Stanley Pons all'Università di Utah nel 1989, un gran numero di scienziati tentarono di replicare il fenomeno, e fallirono - o pensarono di aver fallito, o di fatto davvero ottennero ris}ltati positivi, ma per varie ragioni furono falsamente interpretati e i loro dati impropriamente riportati. L'esperimento è considerevolmente più complicato e più difficile da compiere rispetto a come originariamente riportato in qualche giornale scientifico o rivista popolare. I possibili mrrori di misurazione in molti esperimenti di fusione fredda sono oggi molto, molto più piccoli degli enormi effetti misurati.
Esistono altri modi di ottenere energia in eccedenza dalla "fusione fredda"?
L'esperimento originale di fusione fredda di Fleischmann e Pons è ora stato affiancato da molti altri metodi per ottenere energia in eccedenza. Questo è l’attuale (e crescente) elenco di apparenti processi di "fusione fredda" che danno energia in eccedenza:
1. Processo Originale di Pons-Fleischmann
Soluzione di acqua pesante con un elettrolita come il deuterossido di litio (LiOD), trasportato dalla corrente. La corrente è fatta circolare tra un catodo in lega di palladio e un anodo di platino.
2. Processo al Sale fuso
Processo elettrolitico in fusione ad alta temperatura che coinvolge tipicamente cloruro di litio (LiCl) e cloruro di potassio (KCl) in soluzione fusa resa satura con deuteride di litio (LiD). Gli elettrodi sono di palladio e alluminio.
3. Processo di Randell Mills
Soluzione di acqua normale con (tipicamente) potassio carbonato come elettrolita (K2C03). Elettrodi: catodo in nichelio e platino, o anche anodo in nichelio.
4. Processo di scarica in gas deuterio
Scarica elettrica a bassa tensione su vari metalli in atmosfera di gas deuterio.
5. Attivazione Ultrasonica
Usando frequenze ultrasoniche, l’energia acustica bombarda il palladio o altri metalli sommersi in acqua pesante, producendo energia in eccedenza e elio-4.
6. Ceramica conduttrice di protoni
Certi materiali ceramici come ossidi di stronzio-cerio e ossido di alluminio-lantanio, quando sono attraversati da una corrente molto bassa in un'atmosfera di gas deuterio, danno una significativa energia in eccedenza.
7. Stimolazione con campi magnetici e radiofrequenze
E’ stato verificato che la stimolazione con campi magnetici e radiofrequenza migliorano l'energia in eccedenza degli altri processi di fusione fredda citati, come la fusione fredda in cella elettrochimica.
8. Attivazione turbolenta
Un cilindro di alluminio massiccio con una serie regolare di fori sul bordo ruota molto ravvicinato ad un telaio d'acciaio. Normale acqua è pompata attraverso l'interfaccia e si riscalda di colpo vaporizzandosi. La Pompa Idrosonica (della Hydro Dynamics, Inc.) ha ora mostrato una convincente evidenza di massiccia produzione di calore in eccedenza. Apparecchiature simili sono state riportate da altri.
9. Processo di Piantelli-Habel-Focardi
Un substrato di nichelio è sottoposto ad alte temperature in un'atmosfera di idrogeno. Dettagli del processo non sono stati svelati, ma l’evidenza di una massiccia produzione di energia in eccedenza è chiara.
Quali laboratori stanno ottenendo risultati positivi?
Diverse centinaia di laboratori nel mondo hanno ottenuto risultati positivi sulla fusione fredda. Un elenco parziale che apparve in "Fire from Ice" nel 1991 è già antiquato.
Nella primavera del 1991 una confermnza nella vecchia Unione Sovietica rivelò risultati molto più positivi; alla Seconda Conferenza Annuale sulla Fusione Fredda tenuta a Como, in Italia nel Luglio 1991, è emersa una evidenza molto più positiva per la fusione fredda. Alla Terza Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda nell’Ottobre1992 l'evidenza fu assolutamente completa. Alla Quarta Conferenza Internazionale su Fusione Fredda (Maui, Dicembre 1993), il campo fiorì in molte nuove direzioni: nuovi metodi di generare calore in eccedenza, e nuove osservazioni - specialmente la apparente tramutazione a bassa energia di elementi pesanti. Centri di ricerca che riportano importanti risultati sulla fusione fredda includono:
Electric Power Research Institute (EPRI)/Stanford Research Institute (SRI)
Los Alamos National Laboratory
Oak Ridge National Laboratory
Naval Weapons Center at China Lake
Naval Research Laboratory
Naval Ocean Systems Center
Texas A&M University
California State Polytechnic University
ENECO, Salt Lake City
Hokkaido National University
ENEA (Italia)
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Italia)
Osaka National University
National Institute for Fusion Science, Nagoya
Tokyo Institute of Technology
Bhabha Atomic Research Centre, Bombay, India
Technova Corporation
IMRA Corporation
NTT (Nippon Telephone and Telegraph company)
E-Quest Sciences (California)
Shell Recherche SA (Francia)
Tsinghua University (Cina)
University of Illinois at Urbana
Molti altri laboratori di ricerca privati negli USA e all'estero.
Chi sta finanziando la ricerca e lo sviluppo della fusione fredda?
Il maggiore appoggio finanziario per la ricerca sulla fusione fredda viene da queste fonti:
L'annuncio pubblico al Dicembre 1993 che ENECO, una società per azioni di Salt Lake City, aveva acquisito su scala mondiale i brevetti sulla fusione fredda concedendoli all'Università dell’Utah, è una ulteriore indicazione dei crescenti interessi costituiti sulla fusione fredda. ENECO è ora divenuto uno dei massimi finanziatori della ricerca sulla fusione fredda negli Stati Uniti e all'estero.
Ministero dell’Istruzione, Governo del Giappone. La ricerca è coordinata attraverso l'Istituto Nazionale Giapponese per la Scienza della Fusione, a Nagoya, ed è condotta nei Laboratori dell’Università Nazionale. Il Ministero dell’Istruzione investe da 15 a 20 milioni di dollari all’anno sulla fusione fredda.
Nell'Autunno di 1991, il Ministero del commercio Internazionale e dell’Industria ha organizzato un consorzio di ricerca fra le dieci miggiore società per azioni giapponesi per far avanzare la ricerca sulla fusione fredda. Prima di ciò, solo il Mini{tero dell’Istruzione era stato coinvolto in questa ricerca. Questo consorzio è chiamato "The New Hydrogen Energy Panel" (NHEP). Nella primavera del 1992, quando l’attività del Panel divenne ampiamente nota, i giornali giapponesi riportarono che cinque fra le altre maggiori società per azioni giapponesi avevano chiesto di essere incluse.
A metà del 1992, MITI annunciò un programma quadriennale da tre miliardi di Yen (24 milioni di dollari) per far avanzare la ricerca sulla fusione fredda. Questi soldi sarebbero stati suddivisi per spese speciali fra i laboratori nazionali, come viaggi e equipaggiamento addizionale, acquistati oltre i livelli discrezionali soliti. Quella somma non include il denaro - salari e altro - che viene in bilanci separati, e non comprende qualsiasi ricerca nel settore privato che noi sappiamo essere cospiqui. Infatti, i soci si sono impegnati ad offrire al fondo almeno 4 milioni di dollari, per un totale di 28 milioni. Sia il MITI che i membri del NHEP, sottolineano che questo fondo è flessibile, e può essere espanso. La attuale spesa annuale del Giappone sulla fusione fredda è stimata vicino ai 100 milioni di dollari. Questo diverrà drammaticamente evidente quando le apparecchiature tecnologiche cominceranno ad emergere.
L’Electric Power Research Institute (EPRI), di Palo Alto, CA., (braccio della ricerca dell'industria elettrica USA da 500 milioni di dollari annui) aveva speso alla fine del 1991 6 milioni di dollari sulla fusione fredda, e aveva investito al Gennaio 1992 12 milioni di dollari. Il programma di EPRI continua a spendere diversi milioni di dollari per anno. La sponsorizzazione di EPRI della Quarta Conferenza Internazionale sulla Fusione Fredda (Dicembre, 1993) indica che questa potente organizzazione di ricerca è scesa in campo per rimanerci.
Cosa si sa degli esperimenti di fusione fredda con acqua normale – non acqua pesante - dei quali ho sentito parlare?
Questi esperimenti con acqua normale furono riportati nel Maggio 1991 da allora sono stati riprodotti estesamentm - in Giappone, India, e nei Stati Uniti. Il Dr. Randell Mills della Hydrocatalysis Power Corporation, di Lancaster, PA, ha condotto esperimenti con produzione di calore in celle con acqua normale, elettrolita di carbonato di potassio e catodi di nichelio, sempre più considerati nel campo della fusione fredda. Il Dr. Mills ha tenuto una presentazione il 5 Maggio 1993 al Congresso della House Science, Space, and Technology Committee. L’esordio di Mills riassume concisamente l’importante sforzo del Lancaster, PA :
Hydrocatalysis Power Corporation (HPC) ha un esteso programma di ricerca sperimentale per produrre energia da celle elettrolitiche di acqua "leggera". HPC e Thermacore, Inc., Lancaster, PA stanno cooperando per sviluppare un prodotto commerciale. (Thermacore è una stimata impresa della difesa e la sua competenza è nel campo del trasferimento di calore.). Al momento, tutte le celle dimostrative di HPC e Thermacore producono eccesso di calore immediato e continuo. Celle che producono 50 watt di potenza in eccesso e anche più sono state in attività per più di un anno. Alcune celle possono produrre 10 volte più potenza in calore rispetto alla potenza in ingresso. Un prototipo di cella producente vapore è stata testata con successo... L’esperimento [originale] è stato potenziato di un fattore di uno a mille, e i risultati della cella di calore potenziata sono stati confermati indipendenteménte da Thermacore, Inc. I brevetti che coprono la composizione dei materiali, le strutture, e i metodi del processo di HydroCatalysis sono stati registrati da HPC su base mondiale con data prioritaria del 22 Aprile 1989 . HPC e Thermacore stanno fabbricando al momento una cella dimostrativa che produce vapore.
Il Dott. Mills cosa pensa ci sia dietro questa fonte di energia da acqua normale?
Il Dr. Mills e la sua scuola ritengono che la fonte di energia nei loro esperimenti da acqua normale sia tecnologicamente quanto mai forte, ma hanno adottato una teoria radicale per spiegare il calore in eccedenza. Il Dott. Mill dice che la fonte di energia in eccedenza è simile id un processo catalitico nel quale l'elettrone dell'atomo di idrogeno è indotto a subire una transizione a un minore livello di energia rispetto al "ground-state" definito dal solito modello quantistico dell'atomo. Così, l’energia immagazzinata negli atomi è rilasciata cataliticamente. Mills vede che molti degli effetti nucleari nella "fusione fredda" sono effetti reali, che egli pensa possano essere spiegati dalla sua teoria.
Gli esperimenti di fusione fredda sono generalmente riproducibili?
Gli effetti della fusione fredda non sempre sono facili da riprodurre, ma non per questo sono meno veri. Le difficoltà con la riproducibilità, comunque, sta rapidamente scomparendo man mano che i ricercatori scoprono le condizioni richieste per provocare il fenomeno, come un caricamento sufficiente di deuterio nel reticolo metallico, specifiche condizioni del metallo stesso, e i particolari dei meccanismi di innesco. Alcuni sperimentatori ora riportano la comparsa molto regolare dei fenomeni di fusione fredda, come emissione di neutroni, produzione di trizio, e calore in eccedenza come dimostrato dal riscaldamento fino alla ebollizione.
Gli scettici della ricerca sulla fusione fredda hanno regolarmente respinto i risultati positivi semplicemente perché gli effetti non sempre sono stati ripetibili. Questa è una opinione molto semplicistica! Ci sono chiaramente molti fenomeni naturali che sono estremamente irregolari, non ripetibili, e definitivamente non prevedibili, come fulmini, caduta di meteoriti, terremoti, e gli elusivi "fulmini globulari". Sappiamo di molti moderni dispositivi tecnici che non funzioneranno se non sono ben compresi i delicati parametri richiesti; i dispositivi elettronici a semiconduttori sono buoni esempi di questo. Non sorprende che l’esotico fenomeno della fusione fredda sia soggetto a difficoltà simili.
Che dire a proposito degli esperimenti del 1989 di Caltech, del MIT e di Harwell, che supposero non esserci calore in eccedenza? Non è questo molto dannoso alla causa della fusione fredda?
Il caso di tre fra i maggiori gruppi di ricerca che avevano supposto risultati apparentemente negativi nella primavera e nell’estate del 1989 - Caltech, l’Harwell Laboratory in Inghilterra e il MIT - è sconcertante ma vero: ora emergono dubbi importanti circa il loro operato, che non sono stati indirizzati alla comunità scientifica. Il terzetto di scienziati ha trovato semplici errori algebrici e altri fondamentali errori sperimentali nelle opere di Caltech, che invalidano le conclusioni negative sulla carta. Questi scienziati scrissero molte volte al periodico Nature, ma Nature rifiutò di pubblicare queste correzioni, così un articolo fu pubblicato su "Fusion Technology". Nel caso del Plasma Fusion Center del MIT, sono sorti seri dubbi circa i metodi usati per valutare l’eccedenza di calore che i risultati avevano presentato. I dati inediti appaiono mostrare indicazioni di calore in eccedenza, ma la versione pubblicata non mostra queste indicazioni. Inoltre, l’analisi della metodologia adottata da questo gruppo rivelò vizi fatali – anche se i dati erano stati trattati propriamente. Una discussione tecnica del 1989 del MIT Plasma Fusion Center sulla calorimetria nella fusione fredda apparve in "Fusion Fact" nell’Agosto del 1992, autore il Dr. Mitchell R Swartz. Nel caso dei risultati presunti completamente "negativi" della calorimetria dell’Harwell Laboratory (U.K.), l’analisi indipendente dei dati grezzi di quel laboratorio mostra l’evidenza di produzione di calore in eccedenza. I dettagli sui problemi dell’ Harwell Laboratory sono ora stati pubblicati su entrambi i verbali della Terza e della Quarta Conferenza Internazionale sulle Attività nella Fusione Fredda.
Abbiamo bisogno di capire la fusione fredda per cominciare a svilupparla commercialmente?
Quando la superconduttività convenzionale (a bassa temperatura) fu scoperta accidentalmente nel 1911, non c'era nessuna teoria fisica che potesse spiegarla, né ci fu alcuna teoria per circa il mezzo secolo successivo. La molto discussa superconduttività ad alta temperatura che apparve nel 1986-1987, ancora non ha una teoria soddisfacente per giustificarla. Nonostante ciò, industrie e governi si sono dedicati a svilupparla e commercializzarla. Lo stesso dovrebbe essere vero per la fusione fredda. Comunque, sia perché la fusione fredda sembra essere una deviazione ancora più integrale dalla saggezza fisica convenzionale in confronto alla superconduttività ad alta temperatura, sia per i passati problemi di riproducibilità della fusione fredda, questa non è stata accettata prontamente come la superconduttività ad alta temperatura.
C'è un futuro di fusione fredda?
La ricerca sulla fusione fredda non è "Grande Scienza" - non ha bisogno di installazioni massicce, solo lavoro assiduo su scala relativamente piccola nei laboratori nazionali, nelle università e nelle industrie private, le quali già stanno cominciando a scendere in campo negli USA, nonostante lo scoraggiamento da parte della burocrazia. La fusione fredda comunque, richiede il talento dei migliori scienziati e ingegneri, assieme a sofisticata strumentazione di analisi. I laboratori federali sono ben attrezzati per la ricerca sulla fusione fredda. Alcuni sono frementi, in cerca di una nuova missione: la ricerca sulla fusione fredda ben diventa una importante missione per gli scienziati di questi laboratori.
Lo sviluppo della fusione fredda sarà un territorio dominato dall’industria privata. Non c’è bisogno di massicci investimenti statali. Ma il governo deve spianare il percorso agli sforzi privati. È veramente possibile che una tecnologia energetica rivoluzionaria è stata gettata inopportunatamente da parte nell'U.S? Questo è esattamente quanto accaduto, come lo sviluppo scientifico e tecnico mostreranno. Non sarà così ancora per molto. Per benessere economico e ambientale della nazione e del mondo, ogni cittadino deve divenire consapevole dei fatti sulla fusione fredda e aiutare e incoraggiare il finanziamento della ricerca americana e mondiale.
Probabilmente la maggiore difficoltà nello "scendere a patti" con la fusione fredda è che sembra scientificamente troppo fantastica, e "troppo bella per essere vera" economicamente e socialmente. Ma lo stesso sarebbe potuto essere detto - e fu detto - di molte altre rivoluzioni tecnologiche al loro apparire. La fusione fredda e le scoperte affini probabilmente rinnoveranno radicalmente il mondo in modi che noi possiamo appena cominciare ad immaginare. Noi crediamo che prima del 2000 ci sarà la fusione fredda nelle automobili, nel riscaldamento domestico, in piccoli e compatti generatori elettrici, e nelle applicazioni aerospaziali. Queste tecnologie rinnoveranno radicalmente il mondo e porteranno rapidamente alla fine dell'Era del Combustibile di Fossile. La posta non è mai stata così alta. Noi dovremmo ricordare il pensiero del famoso scienziato Michael Faraday nell'ultimo secolo - al quale dobbiamo la nostra rivoluzionaria civiltà alimentata elettricamente - che scrisse "Nulla è troppo meraviglioso per essere vero."

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