08 settembre 2008

OSSA ARTIFICIALI: Realtà !


Tutti coloro che devono affrontare interventi ortopedici per inserire protesi articolari nel proprio corpo da oggi hanno una speranza in più.
I bioingegneri del Georgia Institute of Technology di Atlanta (USA) hanno infatti realizzato delle ossa artificiali in laboratorio, partendo dall'elaborazione di cellule della pelle, che sono in grado di legarsi a tendini, legamenti e tessuti come le ossa naturali.
La sensazionale scoperta, ricca di futuri sviluppi, è stata pubblicata sul periodico scientifico "Proceedings of the national academy of Sciences".
"Una delle maggiori sfide della medicina rigenerativa - dice Andres Garcia, professore alla George W. Woodruff School of Mechanical Engineering del Georgia Tech e coordinatore del progetto di ricerca - e' di creare un'integrazione perfetta tra organi, tessuti e ossa. E' un passo importante verso la riproduzione di questa armonia".Il gruppo di ricerca di Garcia ha gia' sperimentato con successo le ossa artificiali, osservandole in vivo per alcune settimane. Il prossimo obiettivo sara' di impiantare le ossa create in laboratorio su un essere vivente per un periodo di tempo piu' lungo.
La tecnica adottata dal gruppo di ricerca del prof. Garcia potrebbe consentire a breve termine anche di riprodurre artificialmente legamenti e tessuti muscolari, sempre partendo dalla modificazione delle cellule di altri tessuti umani.

Già nel 2005 altri studiosi statunitensi avevano indotto cellule staminali di pelle umana a trasformarsi in cellule lipidiche, muscolari e ossee: quelli che allora, però, erano solo promettenti sviluppi delle biotecnologie, si avvicinano ora a tramutarsi in realtà terapeutiche.
La scoperta del gruppo di Atlanta potrebbe consentire tra alcuni anni di ricostruire arti lesionati da patologie e traumi. La comunità scientifica così la commenta: "Un momento importante - ha detto il professor Giovanni Orlandini, preside della facoltà di Medicina di Firenze e presidente della Società Italiana di Anatomia e Istologia - che mette la parola fine al rischio di rigetto e regala una speranza concreta a tutti coloro che, per colpa di un osteosarcoma o di un incidente, hanno perso un arto".
Il dottor Orlandini ricorda inoltre: "Quando ho iniziato a lavorare, 40 anni fa, usavamo protesi fatte con resina speciale o metallo. Ma il rischio di rigetto era elevatissimo. Oggi, grazie alle cellule staminali, la medicina riparatrice va incontro a una nuova era".
Orlandini mette però in guardia da abusi e manipolazioni: "Non dimentichiamo che questo tipo di medicina può anche rivelarsi pericolosa. L'utilizzo dei raggi X ha portato, ad esempio, al proliferare di dermatiti e tumori e non è escluso che una terapia di questo tipo possa eliminare un problema e provocarne un altro. E' ancora tutto in fase di sperimentazione".

0 commenti: