28 settembre 2008

Una buona colazione contro l'obesità


L'importanza di una buona e sana prima colazione è da tempo sottolineata dai nutrizionisti, tuttavia molti genitori italiani sono abituati a combattere con la ritrosia dei propri figli a iniziare bene la giornata con un pasto completa. La fretta, il sonno, le cattive abitudini alimentari rappresentano pericolosi avversari per la salute dei bambini e bisogna vincerli con molta buona volontà e fantasia.
I nutrizionisti italiani si sono riuniti a Verona per il convegno internazionale “Nutrition and metabolism in children”, patrocinato da: ECOG (European Childhood Obesity Group), SIO (Società Italiana dell’Obesità), SIP (Società Italiana di Pediatria), SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica), Società Italiana di Nutrizione Pediatrica, FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), ANDID (Associazione Nazionale Dietisti).
Tutti gli scienziati dell'alimentazione presenti hanno sottolineato l'importanza della prevenzione per arginare il fenomeno dell'obesità, che coinvolge circa 4 milioni di italiani.
La profilassi di questa vera e propria patologia va iniziata fin dai primi anni di vita dell'individuo, visto che un bambino su tre è in sovrappeso e 1 su 10 è obeso[, avendo il 40% di possibilità di restare tale anche da adulto.
È a questo punto che si può intervenire grazie all'aiuto del primo pasto della giornata.
“Un recente studio (pubblicato sulla rivista “Pediatrics”,ndr) – commenta Claudio Maffeis Professore Associato di Pediatria presso l'Università di Verona - dimostra che la frequenze del consumo di colazione è associabile, in modo inversamente proporzionale, al BMI (Body Mass Index, cioè Indice di Massa Corporea, ndr). Ovvero, indipendentemente da altri fattori quali l’età, il sesso, la razza, le condizioni socioeconomiche e l’attività fisica, tanto più frequentemente si consuma la colazione tanto più basso è il rischio di eccesso ponderale”.
Lo studio è stato realizzato nell'università del Minnesota, negli Stati Uniti, dai dottori Maureen T. Timlin, Mark A. Pereira, Mary Story e Dianne Neumark-Sztainer, nell'ambito del progetto EAT (Eating Among Teens – l'alimentazione durante l'adolescenza). I ricercatori hanno considerato il cambiamento di peso corporeo in 5 anni in 2216 adolescenti, riscontrando che, al netto di fattori quali l'età, la razza, lo status socioeconomico, il tempo a disposizione e altre variabili, esiste una proporzione inversa tra il consumo regolare della prima colazione e la tendenza ad ingrassare.
Purtroppo, in Italia, l’abitudine al pasto mattutino è scarsa, come conferma una recente ricerca Eurisko da cui emerge che oltre 8 milioni di persone (17%) saltano la colazione. A questa percentuale va a affiancarsi il 15% di chi consuma solo un caffè e il 18% di chi fa colazione frettolosamente al bar.
Altro fattore determinante per una sana colazione è il tempo: il 46%dei nostri connazionali le dedica meno di 10 minuti.
“I numeri dell’obesità –prosegue Maffeis- sono vistosamente in crescita. Il primo passo si fa a tavola a partire dal mattino”.
Un appello quindi a grandi e piccini a prendere la sana abitudine della prima colazione, dedicando tempo alla propria famiglia, alla propria salute e all'educazione nutrizionale dei figli.
Continua l'esperto: “L’introduzione dei cereali pronti per la prima colazione è corretta dal punto di vista nutrizionale, soprattutto se associati al consumo di latte e frutta, perché consentono un corretto apporto di carboidrati e di fibre, garantendo al tempo stesso l’introito di micronutrienti importanti come ferro, calcio, vitamina B6, B12 etc.”.

L'indagine e l'allarme di Altroconsumo
L'associazione dei consumatori Altroconsumo “rompe le scatole”, andando in controtendenza e mettendo in guardia le famiglie italiane: i cereali per la prima colazione dei ragazzi contengono zuccheri (33% con punte sino al 42%), grassi (sino al 14%) e sale in percentuali molto alte. Troppo per essere presentati come l’alimento sano per il primo pasto della giornata. Ed è così in tutti i mercati, dall’Australia alla Danimarca, dal Perù alle isole Fiji, passando per Russia e Corea del Sud.
Lo dimostra un test comparativo realizzato in 32 Paesi dalle associazioni indipendenti di consumatori aderenti a Consumers International: per l'Italia l'ha svolto Altroconsumo verificando 20 cereali per la prima colazione dei ragazzi, dai prodotti di marca (Kellogg’s, Nestlé) a quelli con marchio della catena di distribuzione (Auchan, Carrefour, Conad, Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl, Standa). Dal test emerge anche che ben l’80% dei venti campioni considerati inserisce slogan nutrizionali in bella vista sulle confezioni: le scritte esaltano solo la presenza di vitamine e ferro, elementi nutritivi marginali in questo tipo di prodotto. Anche le etichette andrebbero riviste: le GDA, cioé i valori giornalieri di riferimento, che dovrebbero suggerire quantità di energia e nutrienti per porzione di prodotto rispetto alla quantità da assumere giornalmente, sono riferiti a dosi raccomandate per adulti, non per bambini.
Tra i 6 e i 9 anni i bambini sovrappeso o obesi in Italia, come già detto, sono quattro su 10, un primato in Europa. Il 25% dei bambini obesi è già a rischio di malattie cardiovascolari. L’obesità non è una questione estetica, ma medica. Con possibili sviluppi come diabete, rischi cardiaci, tumori.
Altroconsumo ritiene che i prodotti meno salutari siano spinti aggressivamente grazie a messaggi rassicuranti, personaggi dei cartoons, gadget. Nel 20% dei prodotti del test, infatti, sono stati inseriti regali, spesso collezionabili. Per non parlare di Asterix e Obelix, tigrotti sorridenti e api svolazzanti sulle confezioni.
Altroconsumo a partire da oggi lancia per l’occasione la campagna pubblicità che ingrassa, contro le abitudini alimentari scorrette e il marketing aggressivo rivolto ai più piccoli. La campagna si articola attraverso una petizione sul sito www.altroconsumo.it, per chiedere al Governo italiano di adottare paletti e regole per arginare il bombardamento di messaggi verso i minori.
L’auto-regolamentazione dell’industria su questo fronte non è più sufficiente. Consumers International s’impegna affinché l’OMS adotti entro il 2009 un Codice di condotta sul marketing degli alimenti e delle bevande non alcoliche rivolto ai minori. Sul sito è consultabile il test sui cereali e il cartone animato creato per la campagna.
fonte: italia salute

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