18 luglio 2008

Effetti fisiologici della meditazione


Il flusso sanguigno viene direttamente o indirettamente manipolato per lucidità mentale, salute, aumento di energia o promozione di emozioni religiose attraverso le posture hatha, esercizi di respirazione, prostrazione, movimenti di tai chi, danza e altre attività associate con le tradizioni contemplative.

Gli insegnanti tradizionali non possono misurare il flusso sanguigno con esattezza scientifica, chiaramente, ma alcuni di loro possono istruire i propri studenti praticando tramite empatia, intuizione e sensazioni kinestetiche e nel farlo si rilevano segni corporei relativi alla circolazione del sangue, come l'afflusso al viso e al petto e cambiamenti nel tono della pelle e nella carnagione. L'immagine dell'effetto della meditazione sul flusso sanguigno fornita da studi moderni, è piuttosto preliminare. La maggioranza di tali studi deriva da ricerche sponsorizzate per la Meditazione Trascendentale.

Delmonte (1984f) ha messo sotto test 52 soggetti e ha scoperto che i meditatori mostrano un aumento significativamente maggiore nel volume sanguigno digitale durante la meditazione rispetto a situazione di riposo.
Jerving, Wilson e O'Halloran (1982) hanno studiato il flusso sanguigno muscolare e della pelle e il metabolismo, durante stati di attivazione diminuita nella MT.

Hanno concluso che è stato osservato un notevole declino del consumo di ossigeno nelle avambraccia durante uno stato di riposo/rilassamento indotto. Questo cambiamento della respirazione del tessuto, non era associata con la variazione di frequenza della generazione di lattato negli avambracci. Dato che il flusso sanguigno degli avambracci non è cambiato significativamente durante il test, il declino di consumo d'ossigeno è stato causato principalmente dalla diminuzione della frequenza di estrazione dell'ossigeno.

Il metabolismo muscolare diminuito ha contribuito a queste osservazioni. L'eventuale sonno non ha avuto legami con il cambiamento di metabolismo. La mancanza di accoppiamento tra i cambiamenti metabolici e del flusso sanguigno, durante questo stato di attivazione diminuita, suggerisce una limitazione all'ipotesi di accoppiamento obbligatorio tra le funzioni cardiovascolari e metaboliche sistemiche e/o regionali.

Più tardi, Jeyning e Wilson (1978), hanno riportato che la MT ha aumentato l'emissione cardiaca tra 27 soggetti, per una media del 16% (ml/min misurati con metodi di diluizione di tintura), una diminuzione del flusso sanguigno epatico per una media del 34% (ml/min misurati con metodi di liberazione) e ha suggerito un aumento del 44% approssimativamente, nel componente del flusso sanguigno non epatico e non renale (contro un aumento approssimativo del 12% per un gruppo di controllo sotto riposo-rilassamento a occhi chiusi). L'aumento di flusso sanguigno cerebrale o della pelle, può aver fatto parte di questa ridistribuzione.

Jeyning et al. (1976) hanno scoperto un aumento medio del 15% di produzione cardiaca, un declino medio del 20% nel flusso sanguigno del fegato e una diminuzione media del 20% nel flusso sanguigno renale in un gruppo di 6 meditatori praticanti di MT. Un gruppo di controllo di 6 soggetti, non ha mostrato cambiamenti nella produzione cardiaca e nel flusso sanguigno del fegato e ha mostrato un declino significativo nel flusso sanguigno dei reni.

Gli autori credono che la diminuzione di flusso sanguigno nella pelle e nei muscoli sia stata suggerita da altri dati indiretti e che, dato l'aumento della produzione cardiaca e la diminuzione dei flussi sanguigni negli organi esaminati, sia possibile che la profusione cerebrale sia aumentata marcatamente durante la MT. Le scoperte del team di Jeyning sono state una sorpresa, perchè studi successivi hanno indicato una diminuzione nella produzione cardiaca del 25% durante la MT (contro una diminuzione di circa il 20% nello stadio di sonno) (vedere Wallace (1970)).

Wallace et al. (1971a) hanno ipotizzato che la caduta di lattato nel sangue durante la meditazione, può essere dovuta all'aumento di flusso sanguigno nei muscoli scheletrici, con il conseguente aumento del metabolismo aerobico. Questi ricercatori si sono riferiti a Riechert (1976), che registrò un aumento di flusso sanguigno negli avambracci del 30% e nessuna modifica al flusso sanguigno delle dita.

Jeyning e Wilson (1978) hanno scoperto che il flusso sanguigno cerebrale frontale è aumentato per una media del 65% durante la MT su 10 insegnanti della tecnica (con 5-8 anni di pratica regolare) ed è rimasto elevato anche dopo, con un aumento fino al 100-200%.

Leyander et al. (1972) hanno misurato il flusso sanguigno negli avambracci, in cinque soggetti per 180 volte e hanno riportato che il flusso sanguigno prima del test, è passato da 1.41 ml/100ml tessuto volume/min, a 1.86 ml/100ml tessuto volume/min durante la MT e si è riportato ai valori iniziali dopo il test. Wallace e Benson (1972) hanno trovato un aumento del flusso sanguigno negli avambracci del 32% per i loro soggetti praticanti MT.

di Michael Murphy e Steven Donovan
Fonte: Noetic.org

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