24 luglio 2006

Giochi senza frontiere 2006


Giochi senza frontiere (in francese Jeux sans frontières, in inglese Games without frontiers) era una trasmissione televisiva prodotta dall'EBU. La prima edizione fu nel 1965 e, a parte l'intervallo tra il 1983 e il 1987, andò in onda ogni estate ininterrottamente fino al 1999.
I giochi senza frontiere erano una sorta di Olimpiadi dove ogni nazione partecipante era rappresentata da una propria città che si sfidava in prove molto divertenti e particolari, con le città delle altre nazioni.
Nel 1965 parteciparono Belgio, Francia, Germania Ovest e Italia e nel corso degli anni si avvicendarono in totale 18 nazioni. Questa trasmissione televisiva ha anticipato di anni il processo di avvicinamento dei vari paesi dell' unione europea, in anni in cui non si parlava ancora dell'euro. Una volta creato l'euro la trasmissione è stata soppressa.
Questo non vuol dire che senza Tv o diritti televisivi gli eventi, le sfide fra i popoli non possono continuare, anzi.
Ci saranno vere e proprie gare sportive all’interno delle strutture comunali, alla fine delle quali sarà un stilato un medagliere come in una sorta di mini-Olimpiade. Le squadre, rigorosamente miste, si affronteranno in otto discipline. Per la parte culinaria, un cuoco di ogni nazione preparerà un piatto tipico concorrendo al premio finale. Lo spirito olimpico regnerà sovrano nelle sfide di sport e di bicchiere.
Dopo le accese sfide i duellanti si ritroveranno sullo stesso tavolo dove la lingua e la cultura non riescono ad erigere barriere e lì, che il duello continuerà all'ultimo bicchiere di vino italiano, di birra tedesca o whisky scozzese.

«Per tutta la durata della manifestazione il popolo europeo concorrerà alllo sviluppo dello spirito per cui il festival stesso è nato», dichiara il sindaco Teresa Giannantonio, «ossia promuovere l’integrazione europea dei piccoli centri, allacciare contatti culturali, economici, amicali tra i vari paesi, superare tutte le barriere, vivere in pace e autentica fratellanza tra le varie nazioni».
In questo momento l'italia è campione del mondo di calcio e custodisce gelosamente a Roma il simbolo del sacro graal conquistato in terra di Alemania.
Per il ricordo, per la storia siamo noi, dopo la sfilata inaugurale di tutti i partecipanti e, fuori dal protocollo, è stato creato una nuova sfilata con il carro dei vincitori.

Il momento storico che vive questo comune è espresso bene dal suo sindaco
«Uno spirito transnazionale che oggi non sempre riescono a trasmettere con la stessa intensità le grandi manifestazioni internazionali,per una settimana, ne siamo veramente sicuri, San Vito cesserà di essere un piccolo centro dell’Abruzzo e diventerà un grande paese di una sola, più grande, nazione: l’Europa».

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