01 luglio 2006

Sogno o realtà virtuale?

Stanotte ho fatto un sogno molto vivido, sembrava quasi reale.
Mi sono visto fanciullo con mio padre e mia madre a San Vito, poi grande e poi ancora più giovane.
Era come se riuscissi ad attraversare la mia vita avanti ed indietro, senza problemi di tempo.
Chissà quanti di voi hanno fatto sogni simili?!
Quando mi sono svegliato, la prima cosa che m'è venuta in mente è stata: "com'è possibile che nello spazio di alcuni minuti, al massimo alcune ore (il tempo in cui si è svolto il sogno), abbia potuto "vedere e vivere" tanti anni?
Capite cosa voglio dire: nello spazio di un sogno, ho visto una vita intera, decine di anni che andavano e venivano nella massima naturalezza, come fosse la cosa più normale dell'universo.
Ho anche avuto l'impressione di vedere tutti quegli anni scorrere nel lampo di un istante, nel momento in cui mi stavo svegliando; come se tutto fosse li insieme, nello stesso momento in cui io lo vedevo.
Mi direte: si tratta di un sogno amico, cosa c'è di tanto straordinario?
Certo, si tratta di un sogno; ma chi lo stava "creando"?
La domanda, come ben potete capire, è importantissima, giacché qualsiasi cosa sia in grado di produrre quel sogno che concentra, in un istante, anni di vita, deve avere una "potenza" di proiezione quasi infinita.
Ammettiamo pure che sia il nostro cervello a creare le immagini del sogno e far si che il "sognatore" (la persona che sta sognando) abbia l'impressione di poter viaggiare nel tempo, volare, spostare le montagne e, in sostanza, fare tutto ciò che gli salta in mente di fare.
Se così è, l'ovvia conclusione che possiamo tirarne è che, il nostro cervello, nello stato di sogno ha una immensa capacità di creare la realtà (il mondo in cui viviamo quando sogniamo), capacità che, invece, sembra perdere nello stato di veglia.
Ma, se il nostro cervello è sempre quello, cosa (allora) fa la differenza tra lo stato di sogno e lo stato di veglia?
Cos'è che impedisce al nostro cervello di essere altrettanto creativo durante lo stato di veglia (che, come si intuisce facilmente, è lo stesso che chiedere: "cos'è che consente al nostro cervello di essere immensamente creativo durante lo stato di sogno)?
Se il cervello è sempre quello, ci dev'essere qualcosa (diciamo una specie di interruttore) che si accende e si spegne e gli consente o non gli consente di creare la realtà in cui viviamo.
Ora, però, potrebbe benissimo esserci un'altra ipotesi che, per alcuni, potrebbe risultare "terrificante": la nostra mente, crea esattamente alla stessa maniera sempre; sia durante lo stato di veglia che durante lo stato di sogno.
Seguendo quest'ipotesi (che, ammetterete, semplifica di molto la comprensione dell'argomento in questione), la nostra mente proietterebbe sempre alla stessa maniera la "realtà esterna" (e, quindi, noi vivremmo costantemente in un film proiettato dalla nostra mente), la sola differenza sarebbe che, nello stato di sogno "crediamo" di essere in una specie di film, mentre nello stato di veglia, "crediamo" di essere nella realtà oggettiva del mondo.
Capite cosa sto dicendo?
E' come se fossimo spettatori al cinema: a volte guardiamo il film "consapevoli" che si tratta di immagini su uno schermo (lo stato di sogno), altre volte, invece, ne siamo talmente coinvolti da immergerci dentro e pensare che quella sia davvero la nostra vita e, quell'attore protagonista, sia noi.
Capite bene che, quando siamo consapevoli che si tratta di immagini su uno schermo, non ci stupisce affatto che possano descrivere in pochi minuti vite di anni o di secoli (si tratta di un film, di un sogno e, quindi, accettiamo l'illusorietà della situazione); quando, invece, pensiamo di essere nella realtà, non accettiamo più che il tempo possa dilatarsi (o, non esistere affatto) e che noi possiamo "creare" il mondo la fuori, perché ciò sarebbe in contraddizione con tutto ciò che c'è stato insegnato.
Ciò che c'è stato insegnato, dunque, è la differenza tra sogno e "realtà": quando siamo "svegli", la nostra mente cosciente "elabora" i suoi programmi e le sue certezze e, quindi, esclude che il tempo possa viaggiare al contrario e che il mondo la fuori, possa essere una semplice "proiezione" della nostra mente.
Mi direte: le regole, i programmi e le certezze che elaboriamo e con le quali conviviamo nella nostra vita "reale", sono il risultato dell'esperienza di miliardi di uomini per migliaia di anni e, quindi, sono "fatti reali" comprovati ed accettati da tutti.
Vi rispondo: fino a qualche secolo fa, gli uomini pensavano che il Sole girasse intorno alla Terra, perché la mattina si alzavano e lo vedano ad est e, durante il giorno, lo vedevano muoversi verso ovest. Era una prova chiara ed inconfutabile che il Sole si muoveva e la Terra stava ferma.
Chi avrebbe potuto contraddire questa "esperienza" di milioni di individui?
Eppure, Copernico e Galileo dimostrarono che non era così ed oggi sappiamo che è la Terra a girare intorno al Sole.
Ancora: un re camminava nudo in mezzo ad una folla osannante che, invece di vederlo nudo, credeva fosse riccamente vestito di abiti regali (chi mai avrebbe potuto credere che il re se ne andasse a spasso nudo per il suo regno?). Tutti ammiravano la ricchezza degli abiti del re, finché un bambino, in mezzo alla folla, gridò: "ma ...... il re è nudo .....!".
Quando ci spogliamo delle nostre "certezze" ci appare un'altra verità.
Il fatto che miliardi di uomini vedano un albero dov'esso sembra essere, non significa che quell'albero ci sia davvero.

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