02 luglio 2006

Gli occhi della Totti-Tigre


Gli "occhi della Tigre" spesso è stata considerata come una espressione di un disegno occulto, esoterico e misterioso. Tralasciando l'esoterismo e passando allo sport,il primo sportivo che lo ha utilizzato e reso celebre è stato Julio Velasco.
L’allenatore della nazionale italiana di pallavolo che ha portato quella squadra dal 17° posto del ranking (classifica basata su risultati statistici) mondiale al predominio assoluto in un decennio. Premiato come miglior allenatore “del secolo” (giuria internazione che ha stilato la classifica del XX secolo), che ha allenato la squadra “ del secolo”, con il giocatore “del secolo”. Ebbene, tale allenatore alla domanda sul segreto delle vittorie della propria squadra lui rispondeva semplicemente “i miei giocatori hanno gli occhi della tigre”. Ho conosciuto Velasco e, sono stato spesso allo stage delle nazionali maschili e femminili di pallavolo ed ho notato le differenze fra le varie squadre. Velasco, argentino, laurea in filosofia ha sintetizzato il suo lavoro in 3 atti: concentrazione, velocità e precisione. Per la concentrazione ha iniziato con il training autogeno (1985), per la velocità ha inventato il doppio passo a muro (tecnica per accorciare il tempo di spostamento a muro) e, per la precisione ha rivoluzionato il modo di “lavorare” in allenamento puntando su esercizi di precisione ed altro. I giocatori erano talmente concentrati sulle tecniche da fare che si creava un automatismo inconscio sulla perfezione del gesto da realizzare.

Un certo Michelangelo alla domanda sulla creazione della Pietà disse: ”Io ho comprato il blocco di marmo, lì dentro vedevo la Madonna, poi, ho tolto il superfluo”.

Totti, nel rigore contro L’Australia, nel momento prima che l’arbitro gli consegna la palla per battere il rigore penso che abbia avuto un flashback.
In quel momento la mente ha cominciato a riavvolgere in un nastro ...lo scontro con l’avversario di turno (Vanigli), la rottura della caviglia, gli esercizi per la riabilitazione, la fiducia dell’allenatore, la sua squadra, i suoi sostenitori. Ha rivisto la sua prima maglia della serie A, la prima maglia della nazionale, il rigore a “cucchiaio” tirato contro l’Olanda, tutta la riabilitazione affrontata per arrivare in Germania e, la possibilità di segnare un gol ai mondiali. Dopo aver segnato il gol e, mentre tutta l’Italia era in festa dice :” ho fatto solo il mio dovere, la nascita di mio figlio è stata una emozione maggiore”.
Forse il fisico di Totti non risponde ancora a tutti gli automatismi, ma, i suoi occhi sono gli occhi della Tigre.
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Gli occhi della Tigre

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